Enuresi bambini 1


 

Enuresi bambini: come comportarsi quando il problema ha radici psicologiche.

 

enuresi bambini

 

Enuresi Notturna Bambini e Diurna

Per definizione, l’enuresi fa parte dei disturbi dell’evacuazione e consiste nella ripetuta emissione di pipì di notte e/o di giorno in luoghi non appropriati.

 

Il significato è quello di una’emissione involontaria di urina.

 

Per poter parlare di enuresi, deve essere raggiunta l’età cronologica in cui è previsto il controllo della minzione oppure l’età mentale nel caso di un ritardo dello sviluppo.

 

Ovvero dai 4-5 anni fino anche ad arrivare a 9 o 10 anni.

 

Quando scatta l’Allarme

Tale comportamento reclama attenzione quando si manifesta almeno 2 volte a settimana per un minimo di 3 mesi consecutivi.

 

L’enuresi in adolescenza, molto diversa da quella degli anziani, può comportare la limitazione delle attività sociali del bambino, e  l’abbassamento dell’autostima, oltre che un forte senso di umiliazione.

 

Nessun bambino vuole far sapere ai suoi coetanei che fa la pipì addosso o nel letto.

 

Tenere in segreto l’incontinenza urinaria

Per mantenere il segreto, diventa una routine evitare tutto ciò che comporta il dormire fuori come:

 

  • il Campeggio,

 

  • il Pigiama party,

 

  • le Gite di più giorni con la Scuola.

 

Inevitabilmente, c’è un effetto negativo anche sull’autostima del bambino che si sente diverso dagli altri.

 

A volte anche i genitori esasperati dal problema, non accettano che il bambino si bagni ancora, e cadono in disperati e inutili tentativi di correggere il problema attraverso punizioni.

 

enuresi cause

Enuresi nei bambini cause psicologiche

Innanzitutto, è importante escludere la presenza di patologie ad esempio del sistema nervoso o disfunzioni anatomiche del tratto urinario che potrebbero essere responsabili della perdita di urina.

 

Se, dopo le varie indagini mediche, non emerge nessuna causa organica, è necessario prendere in considerazione eventuali cause psicologiche.

 

Farsela addosso dalla paura”.

 

Non è un caso se diciamo così!

 

Quando siamo spaventati, quando proviamo paura, oltre alla tachicardia, all’iperventilazione, alla sudorazione, ecc..

 

Dal punto di vista fisiologico avviene anche il rilassamento della vescica e la contrazione dei muscoli del retto.

 

Psicologia dell’enuresi infantile

Dal punto di vista psicodinamico e psicosomatico, la perdita di pipì simboleggia la paura e l’aggressività taciute e nascoste.

 

Il sintomo enuretico, fare la pipì addosso bagnando i vestiti, o il letto, rappresenta la valvola di sfogo di queste emozioni non espresse.

 

Ed anche l’unico modo per poterle comunicare.

 

Il disagio emotivo inconscio non coinvolge solo il bambino che manifesta l’enuresi ma anche la sua famiglia.

 

Il sintomo manifestato dal bambino equivale a richiedere con forza l’affetto di cui si ha diritto.

 

comportamento dei genitori in caso di enuresi dei figli

Nei genitori, solitamente, scattano interesse e maggiori attenzioni che si traducono in strategie comportamentali per cercare di prevenire e minimizzare gli effetti dell’enuresi notturna e/o diurna:

 

  • Ricordare spesso al bambino di fare pipì durante il giorno e/o prima di andare a dormire;

 

  • Non far bere troppo il bambino la sera;

 

  • Tenere un diario delle minzioni diurne/notturne;

 

  • Controllare il letto durante la notte;

 

  • Svegliare il bambino di notte per fargli fare pipì;

 

  • Utilizzare ancora il pannolino;

 

  • Equipaggiare il letto con tessuti impermeabili.

 

Queste attenzioni però sono focalizzate solo sul sintomo e non sulla causa.

 

Tamponano il problema senza rintracciarne la radice.

 

Anche se il bambino si sente gratificato perché viene continuamente lavato e cambiato, queste regole di pulizia restano in superficie e non lo sostengono dal punto di vista emotivo.

 

genitori rapporto con i figli

 

Rapporto con i genitori

L’Enuresi è la reazione a questa mancata partecipazione emotiva da parte dei genitori.

 

Il bambino regredisce attraverso la somatizzazione di un conflitto, manifestando un sintomo che manipola i genitori.

 

Così i bimbi si sentono al centro delle attenzioni, ma questo modo di reagire dei genitori rischia di rafforzare il suo sintomo.

 

A volte, l’enuresi nasconde il bisogno di delimitare il proprio territorio per paura che altri se ne possano appropriare.

 

Eventuali problemi legati al conflitto edipico possono far sorgere nel bambino la gelosia per la madre.

 

La mamma, infatti, dopo averlo svegliato di notte per fargli fare la pipì, ritorna nel letto con il papà.

 

La nascita di un fratellino o sorellina può comportare nel bambino la rabbia di dover dividere l’amore della mamma o di rinunciare a lei.

 

 

Cosa fare per enuresi bambini: cura senza farmaci

Per affrontare il problema è importante impostare una psicoterapia psicodinamica che coinvolga il bambino e la sua famiglia.

 

La psicoterarapeuta, difatti, può essere una valida alternativa alla terapia farmacologica.

 

Un percorso utile che consideri l’enuresi come un sintomo psicosomatico: che si manifesta sul corpo, ma ha una causa psicologica.

 

Durante il trattamento, il bambino può affrontare le sue paure, la sua rabbia e la sua gelosia mai espresse finora.

 

In tal modo sarà in grado di ridurre gradualmente il sintomo e aumentare la fiducia in se stesso.

 

 

 

 


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Un commento su “Enuresi bambini

  • Anna

    Buonasera dottoressa Sticca. Vorrei chiedere un consiglio. Ho un bambino di 10 anni che purtroppo fa ancora pipì a letto. Ho cercato di capire quando, in base alle circostanze, ha problemi di enuresi.
    Analizzando le situazioni, penso che li abbia maggiormente quando prima di andare a letto succedono degli eventi per lui nuovi.
    Che ne pensa? Le cose possono essere abbinate?