Cos’è il tic nervoso. Come nasce, e quali sono i rimedi per eliminarlo.
Perchè e come vengono sia nei piccoli che negli adulti.
Tic nervoso: l’opinione della Psicologa
Il tic nervoso è una vocalizzazione, o insieme di movimenti motori non ritmici, improvvisi, veloci che si ripetono frequentemente.
Diversi tic possono coinvolgere numerosi gruppi muscolari e/o diversi tipi di vocalizzazioni.
Tali da rendere la sintomatologia diversa da individuo a individuo.
Oltre che differenziata da quelli infantili a quelli in età avanzata.
Al tempo stesso, ci sono anche dei tic nervosi tipici, molto comuni tra i pazienti come chiudere gli occhi o schiarirsi la gola.
Tipologie di Tic
Come descritto nel DSM – 5, Manuale Diagnostico Statistico dei Disturbi Mentali, ci sono diverse tipologie di tic.
Quelli nervosi semplici hanno una breve durata, in millisecondi e possono essere:
- Motori: come il tic nervoso agli occhi, al sinistro, o all’ochio destro. O, in generale, un tic alla palpebra.
- Oppure scrollare le spalle, estendere le estremità, muovere il collo con la deglutizione, o muovere spesso la testa;
- O ancora il braccio, Il Tic nervoso con la gamba, la lingua, le mani, ecc…;
- Vocali: come schiarirsi la voce, tirare su con il naso, grugnire, la risata, o dire le parolacce, o la bestemmia,
- Tic facciali come alle labbra o al naso,
- o altre manifestazioni ticcose alle dita dei piedi.
Sono questi quelli più frequenti, ma ce ne sono tanti altri.
Alla categoria di tic complessi appartengono poi tutti quelli con una durata maggiore in secondi.
Più di uno
E possono essere costituiti dalla combinazione di tic semplici.
Ad esempio tra i Motori ci sono:
- la Coproprassia che consiste in gesti sessuali, osceni, che sembrano finalizzati ma sono solo indice dei tic;
- la Ecoprassia ovvero l’imitazione tipo tic dei movimenti di un’altra persona.
Nei tic Vocalici sono:
- la Palilalia, la ripetizione di suoni o parole;
- la Ecolalia, la ripetizione dell’ultima parola o frase sentita;
- la Coprolalia, pronunciare in maniera improvvisa e rapida parole socialmente inaccettabili.
Nello specifico, la coprolalia è un sintomo raro della Sindrome di Tourette, ma viene spesso amplificato se non addirittura esagerato su internet, in tv, ecc…
Il motivo è perché “fa notizia” ma, in tal modo, si rischia di alimentare disinformazione e false credenze.
Oltre che la mancanza di rispetto per le persone che ne soffrono.
Quali sono i disturbi da tic?
I disturbi da tic sono classificati in base:
- all’età di esordio,
- la durata dei tic,
- la presenza di tic motori e/o vocali,
- l’assenza di una condizione medica,
- o l’uso di sostanze che possono causare i tic stessi.
Sono criteri descritti nel DSM – 5, che permettono di individuare 4 categorie diagnostiche con alcune caratteristiche:
- il disturbo transitorio da tic, in cui i tic motori e/o vocali sono presenti per meno di 12 mesi, e l’esordio avviene prima dei 18 anni;
- disturbo persistente da tic motorio o vocale, l’esordio avviene prima dei 18 anni, sono presenti solo tic motori o solo tic vocali che persistono da più di 12 mesi;
- da sindrome di Tourette, l’esordio avviene prima dei 18 anni e sono presenti sia tic motori multipli sia uno o più tic vocali che oscillano nella frequenza ma persistono da più di 12 mesi;
- i disturbi da tic senza o con altra specificazione, in cui sono presenti i sintomi caratteristici di un disturbo ma non soddisfano pienamente i criteri per un disturbo da tic o per uno specifico disturbo del neurosviluppo.
Cause del tic nervoso nei bambini
Durante l’infanzia i tic nervoso nei bambini può essere alquanto comune.
Ne soffre circa il 10 – 15% dei bimbi, e l’esordio avviene nel periodo della prepubertà tra i 4 e i 6 anni.
I sintomi possono aumentare raggiungendo un picco di gravità tra i 10 e i 12 anni.
Per poi diminuire durante l’adolescenza con una remissione spontanea verso i 18 – 20 anni.
I tic nervosi in età infantile raramente sono pericolosi per l’incolumità del bambino.
Ma possono essere invalidanti dal punto di vista sociale e psicologico.
Non riuscire a controllare il proprio corpo in classe, a scuola, a casa, nelle diverse situazioni di vita quotidiana può determinare:
- esplosioni di rabbia,
- riduzione dell’autostima,
- ansia,
- e preoccupazione.
Quando la sintomatologia ticcosa non viene riconosciuta e compresa, il bambino può essere erroneamente colpevolizzato e sgridato.
Capita non di rado, infatti, che i tic dei bambini vengano scambiati per gesti, movimenti o versi, finalizzati a prendersi gioco dell’altro e a disubbidire.
Inoltre, i ragazzini con disturbo da tic spesso sono presi in giro, infastiditi e bullizzati da parte dei loro coetanei.
Tutta questa incomprensione è umiliante, e alimenta il disagio e la sofferenza. Il bambino tende ad allontanarsi dagli altri per essere libero di sfogare i tic, ma ciò produce isolamento, ritiro sociale ed esclusione.
Atteggiamento Consigliato con il bimbo affetto da tic
Infatti, quando un bambino fa un tic è meglio fare finta di niente e dargli la possibilità di esprimere i suoi tic, senza sentirsi sotto l’attenzione di tutti.
Chiedergli perché, e cosa ha fatto, alimenterebbe il suo disagio e la tensione provocando ulteriori tic.
La maggior parte dei bambini con disturbo da tic può essere più predisposta a sviluppare altre condizioni concomitanti. Tali da avere un impatto maggiore dei tic sul funzionamento e la qualità della vita.
Ci sono infatti:
– il , disturbo da deficit di attenzione e iperattività, che non permette al bambino di mantenere l’attenzione per un periodo di tempo prolungato;
– il DOC, disturbo ossessivo – compulsivo, dove un’idea, un pensiero, provoca la necessità impellente di eseguire un’azione in un determinato modo. E per un certo numero di volte. Fin quando non si raggiunge una sensazione di compiutezza;
– i DSA, disturbi specifici dell’apprendimento, che provocano insicurezza, senso di inferiorità e inadeguatezza, disagio scolastico.
Cause del tic nervoso negli adulti
E’ estremamente raro l’esordio di tic nervoso in età adulta. E in tal caso è causato da un danno del sistema nervoso centrale o dall’uso di droghe.
La maggior parte degli adulti soffre di un disturbo da tic che è iniziato nell’infanzia e si è attenuato nel tempo.
Solo una minoranza di adulti presenta dei sintomi gravi e persistenti che compromettono il funzionamento quotidiano, l’attività lavorativa, le relazioni sociali. E determinano una bassa qualità della vita.
Anche in età adolescenziale ed adulta ci sono delle comorbidità, ovvero la presenza di altri disturbi concomitanti al disturbo da tic.
Spesso al disturbo di Tourette sono associati:
- il disturbo depressivo maggiore,
- o il disturbo bipolare,
- come anche il disturbo da uso di sostanze.
I tic e psicosomatica
Secondo la psicosomatica un tic può derivare anche dal passato del paziente.
Alcuni soggetti adulti, difatti, ricordano di aver vissuto un’infanzia poco felice, rigida, fatta di punizioni e aggressioni.
Sono cresciuti con un senso di inferiorità e insicurezza, senso di colpa.
E con l’idea, inoltre, che per essere amati, e accettati, non dovevano manifestare né pianto né gioia, ma solo ubbidire.
Descrivono i loro genitori come esigenti e scrupolosi rispetto alle regole e ai doveri, ma manchevoli di affetto e protezione.
Tendevano a tenersi tutto dentro, ma l’aggressività repressa esplodeva contro se stessi attraverso i tic nervosi.
Altri pazienti si sono resi conto che spesso il tic ha un significato autolesionistico, ed equivale ad un dispetto che fanno a se stessi.
Pertanto, esprime un conflitto attraverso il corpo. Il tic contiene una paura, significati, desideri che sono stati rimossi a livello cosciente.
Ma che inconsciamente, però, si manifestano attraverso il sintomo.
L’impulso premonitore dei tic
Molti pazienti riferiscono di accorgersi che il tic sta arrivando. Percepiscono una sensazione somatica che funge da impulso premonitore.
In essi virene a crearsi un accumulo di tensione che deve essere scaricato.
Avvertono il bisogno di esprimere il tic in un determinato modo, fin quando non si raggiunge la sensazione di compiutezza.
Anche se il tic viene annunciato, è difficile controllarlo ma a volte è possibile.
Resistere all’impulso del tic nervoso
Se la situazione lo richiede, chi soffre di tic cerca di resistere all’impulso.
Ma ciò richiede tanta volontà, concentrazione, un enorme sforzo e dispendio di energie.
Resistere ai tic può diventare estenuante.
E quando, poi, il controllo e lo stato di allerta si abbassa, i tic possono presentarsi con maggiore frequenza e intensità.
Terapia e Training Autogeno per il trattamento dei tic nervosi
La psicoterapia svolge un ruolo importantissimo nel miglioramento della qualità di vita.
E può essere,inoltre, utilissima per la cura da tic nervoso.
Si può guarire? Come curarli ed eliminarli
I tics si possono curare, e anche senza il bisogno di medicine.
E’ necessaria, però, una presa in carico globale delle problematiche del paziente e non solo del sintomo.
Il percorso di Psicoterapia aiuta ad eliminare le manifestazioni del disturbo che hanno effetto su:
- Autostima,
- Umore,
- Comportamento,
- Vissuti emotivi,
- la Relazione con sé e con gli altri.
Inoltre, è vivamente consigliato un supporto psicologico anche per i familiari in modo da ricevere il sostegno, le informazioni e gli strumenti utili.
Al fine di comprendere e gestire gli effetti del problema che coinvolge anche loro.
Il Training Autogeno con Visualizzazioni Guidate, svolto in maniera congiunta alla psicoterapia verbale, può aiutare a ridurre la frequenza e l’intensità del tic nervoso.
E’ una tecnica di rilassamento corporeo che favorisce la distensione muscolare e riduce l’ansia e lo stress.
La Psicosomatica mirata, inoltre, può aiutare tantissimo a superare le fasi ticcose.
Se desideri ricevere una consulenza sui vari tic contattami senza impegno e chiedimi un parere psicologico.
Sono qui per ascoltarti.
– La Psicosomatica