Cos’è il Bruxismo e cosa fare quando si soffre di tale patologia.
Significato cause, rimedi e consigli della dottoressa Sticca.
Bruxismo
Il Bruxismo è un fenomeno che interessa oggi più che mai l’intera popolazione mondiale.
Nella cultura italiana, ci sono molti proverbi e modi di dire che riguardano i denti e che riflettono il nostro modo di pensare e di vivere le emozioni.
Quando qualcosa non è andata come pensavamo e siamo pieni di rancore diciamo che abbiamo il “dente avvelenato”.
Quando dobbiamo impegnarci tanto per ottenere o superare un ostacolo oppure quando dobbiamo resistere con tutte le nostre forze, diciamo che dobbiamo “stringere i denti”.
E ancora, quando non ci va di fare una cosa, quando dobbiamo farla a malincuore e con evidente sforzo, utilizziamo la locuzione “a denti stretti”.
Che cos’è il Bruxismo?
La parola bruxismo deriva dal grego e significa stringere, digrignare i denti ed è proprio in ciò che consiste questo disturbo.
Ha un’incidenza del 15- 22% nella popolazione generale e fino all’88% nei bambini.
Può verificarsi sia di notte durante il sonno sia di giorno quando siamo svegli.
Avvengono delle contrazioni stereotipate e involontarie dei muscoli masseteri, temporali e pterigoidei che generano un digrignamento dei denti.
Si tratta di uno sfregamento che avviene con i denti mantenuti in contatto tra loro mentre sciovolano in avanti o lateralmente.
Gli episodi sono brevi e ripetitivi, hanno la durata di circa 5-15 secondi ma sono molto intensi e violenti.
Il bruxismo si manifesta anche attraverso il serramento dei denti mantenuti serrati in posizione statica.
Questi sono dei comportamenti conclamati del disturbo ma in realtà il primo campanello d’allarme è l’abitudine di tenere i denti in contatto tra loro anche senza stringere.
Può sembrare una posizione di riposo ma rappresenta il punto di partenza dal quale poi si giunge al digrignamento e al serramento quando lo stress psico-emotivo aumenta.
Quali danni provoca
Gli effetti del bruxismo si ripercuotono:
- sui denti,
- problematiche psicologiche,
- muscoli,
- sulle articolazioni,
- sulla qualità del sonno,
- sulla capacità di riposare,
- e sul benessere psico-fisico.
Le conseguenze del bruxismo sono negative e ingravescenti, specie se non si interviene.
I dentisti riscontrano il danneggiamento dei denti i quali possono presentare usura, frattura, scheggiatura, incrinature, abfrazioni oltre a perdita dello smalto e gengive retratte.
Il serramento dei denti comporta un sovraccarico della tensione sui muscoli masticatori che può coinvolgere anche i muscoli del volto, della testa, del collo e delle spalle provocando dolore di varia entità e localizzazione.
Infatti, molti pazienti raccontano di avere difficoltà a deglutire, difficoltà a mangiare per il dolore che sentono quando aprono la bocca e/o masticano, mal di testa, dolore alle orecchie, dolore alla colonna cervicale.
Le cause del bruxismo
Il bruxismo è frequente in soggetti con ritardo mentale e paralisi cerebrale infantile.
Può essere legato a:
- malformazioni mandibolari;
- malocclusioni dentali;
- disturbi del movimento quali discinesie orofacciali,
- morbo di Parkinson.
Escluse le cause di natura prettamente organica, la causa maggiormente responsabile del bruxismo è di natura psicologica.
Dal punto di vista psicodinamico e psicosomatico, vi è uno scarico sul corpo e nello specifico sui denti di tutto il vissuto emotivo che non si riesce a eleborare mentalmente.
Digrinare e serrare i denti è il tentativo inconscio di scaricare stress, disagio e tensione emotiva ai quali non si concede spazio a livello cosciente.
Il bruxismo esprime quindi la tendenza a reprimere ogni espressione di ansia, rabbia, ostilità, aggressività e di controllo eccessivo imposto ai propri desideri ed esigenze che può avere radici nell’infanzia ed essere legata a episodi stressanti di vita quotidiana.
Come mi accorgo di essere un bruxista?
In realtà, rendersene conto non è così semplice e immediato. Quando il disturbo si verifica durante il sonno, il diretto interessato non ne è consapevole.
Episodi di bruxismo sono caratterizzati dall’emissione di un rumore tipico e spiacevole che può essere udito dal partner nel caso degli adulti o dai genitori nel caso di bambini e ragazzi.
In altri casi i pazienti raccontano di aver scoperto il bruxismo solo grazie a indagini mediche svolte per altri dolori da esso provocati come mal di orecchie, mal di denti, mal di testa, ecc..
Altre volte, è il dentista che nota il danneggiamento dei denti e formula la diagnosi.
Invece, il bruxismo di giorno può avvenire in momenti di lavoro o di studio che richiedono impegno e concentrazione.
Possiamo soffermarci allora sulla posizione che assumiamo nell’arco della giornata.
Abbiamo i muscoli masticatori rilassati e lasciamo uno spazio tra le arcate dentarie?
Oppure i denti sono in contatto tra di loro?
Il trattamento del bruxismo
L’approccio terapeutico prevede interventi diversi tra loro a seconda della causa scatenante.
Nella maggior parte dei casi, la causa del bruxismo è di natura psicologica e la terapia farmacologica risulta essere solo un palliativo e non una cura.
Per contrastare la sintomatologia dolorosa il paziente arriva anche ad assumere una quantità eccessiva di analgesici ma purtroppo il dolore si ripresenta non appena svanisce l’effetto analgesico.
L’uso di apparecchi ortodontici come il bite può essere un rimedio per proteggere i denti e limitare i danni provocati dal bruxismo.
Ad ogni modo, il bite non cura la causa del disturbo. Il bruxismo è curabile e risolvibile solo affrontando i problemi psicologici sottostanti attraverso un trattamento psicoterapeutico integrato con una terapia psico-corporea come il Training Autogeno con Visualizzazioni Guidate.
La psicoterapia ad orientamento psicodinamico e psicosomatico è il solo trattamento che va in profondità.
E permette al paziente di avvicinarsi al suo mondo interiore, eleborare e liberarsi dalla rabbia e dalle tensioni emotive.
Il Training Autogeno con Visualizzazioni Guidate è una tecnica di rilassamento corporea ideale per il trattamento dei disturbi psicosomatici come il bruxismo.
Unito alla psicoterapia verbale, consente di passare dallo stato di tensione psicofisica che dà luogo al digrignamento e serramento dei denti, allo stato di rilassamento psichico con il conseguente abbassamento dei livelli di ansia, rabbia e aggressività.