Ansia: cos’è e come nasce?
Sintomi dell ansia e disturbi correlati.
Come si cura e quali effetti porta anche a livello fisico.
Ansia: un rito troppo sofferto
La ormai diffusissima Ansia è un disturbo mentale che spesso compromette le funzioni vitali dell’organismo. Milioni di persone ne soffrono in tutto il mondo.
Oggi a Torino, in Italia, così come in tutto il mondo, lo stato d’Ansia è un problema molto esteso, da non sottovalutare, specie sin dalle fasi preliminari.
E’ importante conoscerla, per sconfiggerla ed evitare di farla ritornare.
A Torino, come nel resto del pianeta, l’ansia è un malessere che compromette tutto il corpo, oltre a destabilizzare, spesso, azioni semplici e abitudini di vita quotidiana.
Etimologia della parola ansia
La parola “Ansia” corrisponde al latino “Anxia” e deriva dal verbo “Ango” che significa stringere, soffocare.
In medicina e in psicologia, il termine Ansia è sinonimo di uno stato di agitazione, ad un particolare stato di incertezza e di timore rispetto ad un specifico oggetto, o evento.
Il paziente ansioso si trova ad affrontare sempre un vissuto d’allarme e tensione.
Ansia significato
Nel linguaggio comune di tutti i giorni, quante volte diciamo: “Che ansia!”. Ad esempio rispetto ad un esame, o una riunione a lavoro.
Quante volte i ragazzi cercano di trovare i rimedi per l’ansia da interrogazione a scuola!
Fare un qualcosa che per alcuni è semplice, per altri, invece, diventa una montagna da scalare..
E ancora: “Mi mette ansia”, rispetto ad un evento o una persona pesante, ansiosa con la quale mi trovo ad interagire.
Nel vocabolario quotidiano, poi, quanti di noi non hanno mai detto: “Non vedo l’ora di vederti, ti aspetto con ansia!”.
Un espressione che sottolinea un significato sicuramente più positivo, ed indica un desiderio ardente.
Pertanto, la parola “ansia” può assumere significati diversi a seconda del contesto e del tipo di linguaggio utilizzato. Non solo.
Da cosa deriva l’ansia
Ad esempio esiste un’ansia come risposta naturale.
Un po’ di ansia può essere funzionale, può spingerci ad impegnarci di più per raggiungere migliori performance, ed è indice di quanto ci stia a cuore un certo risultato.
Inoltre, quando si è esposti ad una situazione ansiogena, è naturale avere una risposta connotata da ansie che, spesso, possono sovrapporsi alle paure.
Proviamo ad immaginare di essere dentro l’ascensore con alcune persone. All’improvviso, l’ascensore inizia ad oscillare e scende a scatti.
Tutte o quasi tutte le persone si troveranno in una condizione di ansia che non è altro che l’anticipazione di una minaccia futura.
Dopo poco tempo, l’ascensore si blocca, e resta sospeso tra due piani.
Tutte o quasi tutte le persone proveranno paura, ovvero una reazione emotiva a una minaccia imminente, reale o percepita.
Questa la situazione, stimolo, genera specificamente tale risposta.
L’ansia secondo la psicoanalisi
In psicoanalisi, più che ansia si usa il termine angoscia.
In “Introduzione alla psicoanalisi”, afferma che la fonte, e il prototipo del primo stato d’angoscia, sia l’atto della nascita.
Ed ha avuto origine dalla separazione dalla madre.
Il termine angoscia sottolinea il carattere del restringimento del respiro, sensazione percepita all’atto della nascita, e causata dall’interruzione del ricambio di sangue, ossia della respirazione interna.
Durante la nascita, inoltre, ha avuto luogo un misto primordiale di sentimenti spiacevoli che da allora viene ripetuto come stato d’angoscia.
Lo Stato d’angoscia
Freud, in seguito, distingue l’ angoscia reale dall’angoscia nevrotica.
- La prima, è la razionale e comprensibile reazione alla percezione di un pericolo esterno, ed è collegata al riflesso di fuga o di difesa, eventualmente anche d’attacco.
In questo caso, l’ansia funge da campanello d’allarme e ci aiuta a reagire.
Sfiducia e Pessimismo
Se l’angoscia raggiunge un’intensità eccessiva, non può essere considerata espressione di autoconservazione, in quanto paralizza ogni azione, compresa quella di fuga.
E ciò porta ad una reazione di congelamento.
La seconda, appare sempre meno collegata a pericoli esterni, e può avere diverse forme:
- L’Angoscia d’attesa, è uno stato generale di ansietà che fluttua liberamente e porta a pensieri pessimisti, terribili e di sventura;
- C’è poi l’angoscia legata a fobie, è legata a certi oggetti o situazioni. In certi casi, gli oggetti o le situazioni temute hanno un nesso con il pericolo, ma la reazione ha un’intensità eccessiva. In altri casi, non si può stabilire un collegamento con il pericolo, ma tuttavia esiste per l’individuo fobico;
- L’attacco libero d’angoscia, non è presente alcun pericolo, eppure l’individuo esprime un sintomo intensamente sviluppato. Quest’ultimo può essere rappresentato da: vertigine, palpitazione cardiaca, affanno, sudorazione, ecc…
Dal punto di vista psicoanalitico, se il campanello d’allarme si attiva in assenza di un pericolo esterno e concreto, ci sta segnalando che c’è qualcosa di importante.
Ma questo qualcosa viene dall’interno.
E’ più profondo e meno evidente da capire e affrontare.
Sintomi Ansia
Prima di capire come si cura e quali sono i rimedi per l’ansia c’è bisogno di capirne i sintomi, e come si manifesta.
Dobbiamo considerare che l’ansia può avere delle radici internamente sommerse, e profondamente in ombra per il paziente.
Vale a dire che la persona in questione sente l’ansia, e soffre per i sintomi, ma non ne conosce la causa.
Ansia sintomi fisici
In molti casi compaiono fenomeni neurovegetativi come:
- tachicardia,
- sudorazione,
- vertigini,
- secchezza delle fauci,
- mancanza di respiro,
- tensione muscolare,
- irritabilità,
- dolori diffusi,
- freddo in tutto il corpo,
- spasmi,
- e molti altri ancora..
Per elencare tutti i sintomi dell ansia ci vorrebbe un dizionario.
Questi sintomi dell’ansia fisici, infatti, portano il paziente a pensare alla presenza di una malattia organica, e si rivolge al proprio medico curante.
A volte, nei casi di attacco di panico, quando l’ansia esplode, e raggiunge rapidamente il picco, la situazione di emergenza spinge il paziente o i suoi familiari a rivolgersi direttamente al pronto soccorso.
Il paziente è sottoposto a indagini, e a procedimenti diagnostici, ma dai risultati non emerge nulla che consenta la formulazione di una malattia organica.
Rimedi
Il medico, allora, rassicura il paziente minimizzando la sua condizione, ed eventualmente gli consiglia l’assunzione di un ansiolitico.
In realtà, non c’è niente di peggio per un ansioso che sentirsi sminuire e banalizzare la propria ansia.
Ciò lo farà sentire incompreso e l’ansia aumenterà. Quando i sintomi si presentano di nuovo, si ripetono le visite mediche, gli accertamenti, si tentano incerte diagnosi organiche.
Sia il paziente, che i medici, hanno speso molto tempo, energie e soldi, ma purtroppo entrambe le parti sono insoddisfatte.
Come curare l’ansia
Il medico è giustamente orientato a trattare il sintomo come somatico, fisico, e a collocarlo in una diagnosi medica.
Ma questo approccio è destinato a fallire, perché i sintomi appaiono come organici, ma sono di natura psicologica.
I pazienti ansiosi non accedono facilmente alla loro dimensione emotiva e affettiva.
Hanno bisogno di difendersi e mantenersi distanti da alcuni contenuti psichici, e lo fanno attraverso l’insorgenza e il mantenimento del sintomo somatico.
Psicoterapia
Nel trattamento psicologico, è fondamentale per tutti i pazienti sentirsi accolti, ascoltati e compresi.
Lo è ancor di più per i pazienti ansiosi, che cercano una risposta alla domanda: “Perché mi sento così?”.
Il paziente può parlare con lo psicoterapeuta di tutto ciò che vuole:
- della sua storia,
- delle esperienze relazionali precedenti,
- della propria ansia,
- quando si manifesta,
- e cosa è costretto a fare per evitarla.
Avrà, dunque, la possibilità di individuare, insieme allo psicoterapeuta, una causa profonda.
Tutto ciò viene svolto al fine di portarla alla luce. Conoscerla, anche solo in maniera parziale.
Questo permette al paziente di beneficiare della conoscenza che rende la sua condizione meno minacciosa.
Accompagnare il paziente verso una prudente e graduale conoscenza di sè è il primo passo per poter accedere alla propria realtà interna.
Conoscere l’Universo delle emozioni e dei sentimenti profondi.
I disturbi psichici
Spesso i disturbi d’ansia sono persistenti ed eccessivi, sproporzionati per l’entità e non appropriati alla situazione.
In tal caso finiscono per provocare comportamenti di evitamento e minare le capacità, e la libertà d’azione.
Proprio in base all’intensità e alla durata dell’attacco d’ansia, possiamo distinguere una normale reazione dell’organismo di fronte a situazioni di stress, da un vero e proprio disturbo dell’ansia.
Secondo il DSM, il Manuale Diagnostico e Statisco dei Disturbi Mentali, molti disturbi d’ansia sono caratterizzati da paura e inquietudine eccessive.
Oltre che da disturbi del comportamento correlati.
Ansia sintomi sin dall’Infanzia
Tali anomalie reattive vengono sviluppate in età infantile, e tendono a persistere se non sono curate. Risultano maggiormente frequenti nelle femmine, rispetto ai maschi con un rapporto di circa 2:1.
Tra i disturbi d’ansia più comuni troviamo:
- Disturbo d’ansia da separazione. Nasce, spesso, durante l’età infantile, ma può manifestarsi anche in età adulta.
L’individuo, in tal caso, prova eccessiva e persistente ansia e paura riguardo alla separazione.
Dalle figure di attaccamento, agli incidenti che possono capitare loro, agli eventi che possono portare alla loro perdita o separazione.
Sono presenti, inoltre, incubi, sintomi fisici di disagio, e riluttanza ad allontanarsi dalle figure di attaccamento.
Fobia specifica
La così detta fobia specifica, invece è la paura, l’ansia e l’evitamento che sono indotti da oggetti o situazioni ad un livello persistente, e sproporzionato rispetto al reale rischio.
I rischi in questione sono rappresentati ad esempio da:
- cani,
- insetti,
- ragni,
- altezze,
- temporali,
- acqua,
- aghi,
- sangue,
- procedure mediche invasive,
- aerei,
- ascensori,
- luoghi chiusi,
- ed altre ancora.
Disturbo d’ansia sociale
Il disturbo d’ansia legato alla fobia sociale, si manifesta con paura, ansie ed evitamento delle interazioni sociali.
Situazioni in cui l’individuo si esibisce di fronte ad altri, e in cui può essere osservato mentre mangia o beve.
L’ideazione cognitiva, nello specifico, è quella di essere umiliato, rifiutato, valutato negativamente, ecc..
Attacco di panico
Gli attacchi di panico sono di due tipologie:
- Inaspettati, quando possono verificarsi senza un chiaro elemento scatenante.
- Al contrario, gli attacchi di panico attesi si verificano come risposta ad un oggetto, o situazione che funge da elemento scatenante.
All’improvviso compaiono ansia e paura che in pochi minuti raggiungono il picco.
Il soggetto in preda ad un’attacco di panico percepisce sintomi fisici e cognitivi come:
- accelerazione del battito cardiaco,
- sudorazione, sensazioni di vertigini,
- tremori,
- sensazione di soffocamento, sensazione di irrealtà,
- paura di perdere il controllo,
- paura di morire.
Di conseguenza, la persona che ne soffre, può avere l’idea che questi sintomi indichino la presenza di una malattia non diagnosticata e il timore rispetto al proprio stato di salute.
A causa dei visibili sintomi di panico, l’individuo prova imbarazzo, e teme di essere valutato negativamente dagli altri.
Gli attacchi di panico sono estremamente destabilizzanti. E condizionano altamente la quotidianità della persona che putroppo ne soffre.
Per tentare di ridurre o evitare gli attacchi di ansia, la persona in oggetto tenderà a riorganizzare la vita, limitandosi nelle consuete attività.
Ad evitare situazioni che pensa possano scatenare gli attacchi, come ad esempio:
- uscire di casa,
- usare trasporti pubblici,
- guidare,
- ed altre..
Agorafobia
L’individuo che soffre di agorafobia prova paura e ansia quando si trova:
- in spazi aperti,
- chiusi;
- quando utilizza trasporti pubblici;
- se è in fila o tra la folla;
- quando è fuori casa da solo,
- ed altre situazioni.
Queste situazioni sono temute a causa di pensieri legati alla difficoltà di fuggire, o di ricevere soccorso eventualmente si presentino i sintomi.
Disturbo d’ansia generalizzato
Il disturbo generalizzato è dato da ansia e preoccupazione eccessive e persistenti, riguardo a eventi, o attività quotidiane.
Tra queste possiamo elencare:
- le responsabilità lavorative,
- il rendimento scolastico,
- le questioni economiche,
- la salute dei familiari,
- le disgrazie che possono capitare ai propri figli,
- ed altre.
Le preoccupazioni associate al disturbo d’ansia generalizzato possono spostarsi da un oggetto all’altro.
E, spesso, interferiscono in modo significativo con il funzionamento psicosociale e lavorativo.
L’individuo, inoltre, sperimenta irrequietezza o tensione, o sensazioni di agitazione.
Ma anche disturbi del sonno e affaticamento, oltre a difficoltà di concentrazione, vuoti di memoria, irritabilità e tensione muscolare.
In questi casi un valido aiuto come rimedio dell’ansia generalizzata può essere la pratica del training autogeno.
Grazie ali esercizi di rilassamento fisico e psichico potrai notare miglioramenti inaspettati sia a livello mentale che soiprattutto corporeo.
Hai bisogno di una mano? Sono psicologa e psicoterapeuta per l’ansia a Torino e nei paesi vicini.
- Chiamami per un semplice colloquio telefonico..
- O chiedimi come posso aiutarti online!