Psicoterapia Psicodinamica


 

Psicoterapia psicodinamica.

 

Il setting analitico psicodinamico per bambini e adulti.

 

psicoterapia psicodinamica

 

La Psicoterapia Psicodinamica e il setting

La psicoterapia è un trattamento sanitario non farmacologico.

 

Anna O., la nota paziente isterica descritta in “Studi sull’isteria” di Breuer e Freud, la definì “talking cure”.

 

La psicoterapia è, infatti, una cura a tutti gli effetti che avviene con le parole.

 

Parlando, Anna O. si liberava dalle angosce che la facevano soffrire.

 

Quando si decide di iniziare un percorso di psicoterapia è molto importante essere consapevoli rispetto a quale orientamento psicoterapeutico verrà utilizzato dallo psicoterapeuta.

 

Gli psicoterapeuti curano tutte le problematiche psicologiche relative a:

 

  • Pensieri,

 

  • Emozioni,

 

  • Comportamenti,

 

  • Relazioni,

 

  • Vissuti,

 

ma possono farlo in modo diverso.

 

A seconda dell’orientamento psicoterapeutico cambiano i modelli teorici di riferimento, le tecniche terapeutiche utilizzate, l’approccio dello psicoterapeuta, il setting, ecc…

 

Terapia Psicodinamica Analitica

L’orientamento analitico-psicodinamico comprende una serie di tecniche terapeutiche derivate dalla psicoanalisi fondata da Sigmund Freud.

 

Egli descriveva l’apparato psichico come dinamico perché in continuo movimento tra “interno ed esterno”, tra “conosciuto e sconosciuto”, tra “passato e presente”.

 

Dal suo pensiero deriva il termine psicodinamico.

 

Numerosi autori si interessarono alle scoperte di Freud, unendosi a lui e fondando la Società psicoanalitica viennese nel 1908.

 

Successivamente, i concetti di questi autori iniziarono a differire e le loro teorie si focalizzarono su caratteristiche diverse, provocando molte scissioni della Società psicoanalitica viennese.

 

Evoluzione della Psicologia psicodinamica

Con il tempo, il pensiero psicoanalitico si è arricchito ed evoluto.

 

Le pratiche e le teorie psicoanalitiche sono diventate molteplici, andando a costituire ciò che è oggi la psicoanalisi moderna.

 

La psicoterapia analitica-psicodinamica presenta, poi, alcuni concetti peculiari che la distinguono dalle psicoterapie di orientamenti diversi.

 

 

Il Setting nella psicoterapia Analitico-Psicodinamica con pazienti adulti

Nella psicoterapia dinamica con gli adulti, il setting è l’insieme delle condizioni formali e costanti che è necessario stabilire quando si intraprende una psicoterapia.

 

Il setting si riferisce agli accordi che lo psicoterapeuta e il paziente si impegnano a rispettare e sono relativi a:

 

  • luogo, lo spazio protetto nel quale avviene il processo di cura;

 

  • dispositivo del “faccia a faccia” che a differenza dell’uso del lettino, permette sia la comunicazione verbale che non verbale tra psicologo dinamico e paziente;

 

  • giorno e l’orario della seduta, sempre lo stesso per stabilire un processo regolare;

 

  • frequenza delle sedute, di solito una a settimana, al massimo due;

 

  • pagamento delle sedute, anche in caso di seduta mancata se non disdetta secondo gli accordi;

 

  • i periodi di pausa della psicoterapia ad esempio legati alle vacanze;

 

  • la durata del trattamento.

 

Regole e scelte durante gli incontri

Appartengono al setting anche quelle regole che favoriscono l’attività terapeutica e lo svolgimento del processo psicoterapeutico come: la regola fondamentale delle libere associazioni, secondo la quale il paziente può parlare di qualsiasi cosa.

 

Durante la seduta il paziente può dire tutto ciò che gli viene in mente. Senza selezionare cosa dire, senza scartare pensieri ritenuti banali, e senza farsi problemi rispetto all’importanza, o meno, degli argomenti.

 

Inconscio e Conscio

Ciò favorisce l’espressione dei contenuti inconsci e la comunicazione conscio/inconscio;

 

  • Analisi dei sogni e delle altre manifestazioni dell’inconscio;

 

  • La neutralità dello psicoterapeuta, il quale non ha contatti extra-analitici con il paziente, non si pronuncia sulle opinioni del paziente ma si limita a comprenderle e non privilegia alcuni contenuti del materiale del paziente;

 

  • La regola dell’astinenza, lo psicoterapeuta non gratifica le richieste del paziente, non soddisfa i desideri consci e inconsci;

 

  • L’analisi dei meccanismi di difesa e delle resistenze permette di comprendere il funzionamento intrapsichico del paziente.

 

Difese e resistenze sono concetti diversi ma correlati.

 

Entrambi, infatti, mantengono l’equilibrio interno che il paziente si è costruito ostacolando il cambiamento.

 

Le difese sono processi inconsci necessari per evitare angoscia, pericoli, situazioni traumatiche.

 

La resistenza è la difficoltà del paziente di prendere coscienza delle radici inconsce delle sue difficoltà.

 

Quest’ultima è intesa come opposizione al processo analitico e impedisce il progredire della cura.

 

Pertanto è importante aiutare il paziente a diventarne consapevole.

 

 

Il setting nella psicoterapia analitico-psicodinamica con i bambini

Attraverso il gioco i bambini esprimono i loro stati emotivi e mentali.

 

Il gioco, difatti, permette loro di sviluppare il pensiero simbolico.

 

Consente, inoltre, di padroneggiare le esperienze che vivono quotidianamente nel mondo esterno e quelle che appartengono al loro mondo interno come le fantasie, le angosce, i conflitti.

 

Così la psicoanalista infantile Melanie Klein, in “La Psicoanalisi dei bambini” del 1932, elabora la tecnica psicodinamica dell’analisi del gioco.

 

Il percorso che richiede un setting specifico per la psicoterapia con i bambini, composto dai seguenti semplici elementi:

 

  • Un Tavolino piccolo con le sedie a misura di bambino;

 

  • Materiali di dimensioni piccole per favorire i processi proiettivi del bambino;

 

  • Giocattoli per rappresentare la vita affettiva del bambino.

 

Per riprodurre il nucleo familiare sono utili pupazzetti di figure umane maschili e femminile, adulti e bambini;
pupazzetti di animali e anche casette, automobiline;

 

  • Fogli e matite per disegnare, plastilina, forbicine;

 

Si tratta di uno spazio apposito che permette allo psicoterapeuta psicodinamico di osservare i giochi del piccolo paziente che esprimono contenuti consci e inconsci.

 

Il gioco del bambino è la rappresentazione della vita affettiva e viene analizzato, come i sogni e le libere associazioni, durante la psicoterapia con gli adulti.