Balbuzie e relazioni psichiche.
Come nasce e come trattare un disturbo così spiacevole.
La Balbuzie cos’è
La tanto nota balbuzie è un disturbo della comunicazione, e nello specifico, dell’eloquio, che riguarda la produzione espressiva dei suoni.
Essa comprende:
- l’articolazione,
- la fluenza,
- la voce,
- e la qualità di risonanza di un individuo.
Si parla di Balbuzie quando la fluenza e la cadenza dell’eloquio risultano inappropriate rispetto all’età, e alle abilità linguistiche dell’individuo.
Sono presenti delle alterazioni che persistono nel tempo e che sono caratterizzate da:
- Ripetizione di suoni e di sillabe;
- ripetizione di parole monosillabiche;
- prolungamenti dei suoni di consonanti e di vocali;
- blocchi, pause del discorso che possono essere colmate oppure no;
- pause all’interno delle parole;
- parole pronunciate con eccessiva forza;
- evitamento di parole problematiche con la sostituzione di parole che lo sono di meno.
È frequente ritrovare un linguaggio disfluente, simile a quello di un balbuziente nei bambini al di sotto dei 3 anni.
Solitamente tende a dissolversi nel tempo.
Se continua a manifestarsi al di sopra dei 4 anni, è il caso di intervenire tempestivamente.
In questo modo, infatti, riusciremo ad evitare il cronicizzarsi della balbuzie. Tra le altre problematiche, infatti, quest’ultima può essere accompagnata da ansia, reazioni emotive e sintomi somatici.
Cronicizzazione
La balbuzie tende a cronicizzarsi dai 4 ai 6 anni.
Il bambino, infatti, non riesce a controllare i muscoli dell’articolazione, della fonazione e della respirazione. Ecco, dunque che il piccolo produce movimenti disordinati, improvvisi, che danno luogo a distorsioni della voce, dell’articolazione, e al blocco di uno o più suoni.
Più il disturbo progredisce, più il bambino può diventarne consapevole. E metterà in atto, così, dei comportamenti evitanti fino a non parlare più in pubblico.
Molti bambini, tra l’altro, raccontano di provare diversi “trucchetti” per tentare di domare la balbuzie.
Sperano che respirando lentamente, oppure articolando in modi diversi, possano liberarsene.
Vivono un grande disagio, e necessitano di aiuto. Altrimenti la balbuzie resta lì, ed a volte è anche accompagnata da spasmi della testa e delle spalle.
Come anche ammiccamento, tremolio delle labbra, smorfie, boccacce, allargamento delle narici, pugni stretti.
Allo stesso modo dei bambini, anche gli adulti sperimentano questi movimenti che creano imbarazzo, situazioni di disadattamento sociale, fobie della prestazione scolastica o lavorativa.
La balbuzie, quindi, è un disturbo ansiogeno che può originare dalle insicurezze e dalle paure trasmesse inconsciamente in famiglia.
L’entità dell’alterazione può variare a seconda dell’intensità dell’ansia. Più ci ritroviamo in una situazione in cui la tensione, l’ansia, la pressione a comunicare sono alte, e più sarà grave l’entità dell’alterazione.
Invece, durante il gioco simbolico dei bambini, il far parlare oggetti inanimati, o il colloquio con un animale domestico, la lettura, o il canto, può succedere che la balbuzie sia assente.
Perchè si balbetta
Dal punto di vista psicodinamico, la balbuzia manifesta un’aggressività ammutolita attraverso una forma linguistica incomprensibile.
Le cause della balbuzie possono derivare dalla paura di esprimere, attraverso la parola, il proprio vissuto emotivo e il proprio mondo interno, dove regna un caos che va controllato.
La tipica balbuzie riflette questo caos.
Capiamo quindi che il problema non è nella bocca.
Trattamento Balbuzie
Concentrarsi solo sul sintomo, accanirsi sulla balbuzie per cercare di sconfiggerla con tecniche e atteggiamenti strani non serve. Anzi, spinge il problema ancora più in profondità e ci fa perdere di vista l’aspetto principale: le emozioni.
Dobbiamo imparare ad ascoltare i sentimenti e le sofferenze. Ed, inoltre, dobbiamo imparare a tirare fuori l’aggressività.
Perprenderci cura di noi stessi dobbiamo prendendoci cura delle emozioni.
Per cambiare modo di parlare è necessario cambiare il modo di vivere le emozioni e di entrare in relazione con l’altro.
La psicoterapia analitica promuove il cambiamento dei contenuti affettivi che si esprimono attraverso i giochi, i disegni, i sogni.
Durante la psicoterapia verbale è molto utile, inoltre, introdurre anche il Training Autogeno con Visualizzazione Guidate.
E’ una tecnica di rilassamento corporeo in grado di sciogliere, distendere e abbassare i livelli di ansia, le tensioni e la rigidità.
- Chiedi un parere alla dott.ssa Sticca!